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Lui & Lei

Quasi per caso - Parte 2


di Membro VIP di Annunci69.it animalaccio_bo
06.10.2024    |    131    |    4 9.0
"Noi sappiamo cosa significa quello che ci diciamo..."
Parte 2: la sorpresa. Si gode.

Playlist
"Per due che come noi" di Brunori SAS


"Vuoi fare l'amore o vuoi solo godere?
La linea è sottile la posso intuire
Dal modo in cui mi mordi il labbro superiore
Dalla tua bocca che stringe e non mi lascia scappare"

La camera è la stessa dell'altro racconto. L'avete letto?
Andiamo sempre in hotel. Noi due non possiamo incontrarci per fare sesso in una normale casa e nemmeno in macchina. Tra urla per 4-5 ore, letto devastato, asciugamani inzuppate e tutto il resto che non sto qui a specificare ogni volta lasciamo un campo di battaglia che ci cacciano fuori da qualunque condominio o b&b. E poi alla fine una doccia ci serve, per forza, siamo entrambi inzuppati dei nostri umori e odori. Sarebbe bellissimo se... no, vabbè, lasciamo stare.
L'accoglienza è quella di chi ti desidera veramente, calda, fisica, avvolgente, forte. Mi apre la porta, mi guarda come se non mi vedesse da mesi, vuole sentire il mio odore, mi sfiora il viso con le mani, con le labbra. Mi attacca alla porta e iniziamo a baciarci. "Fammi appoggiare almeno la borsa" gli dico nei brevi momenti in cui mi lascia la bocca libera e si dedica al collo, ma niente, stiamo lì. Mi bacia tutto il baciabile, mi stringe una tetta e una chiappa e mi stringe a sé. Onestamente: essere così desiderata come persona, non solo come troia da sbattere o buco da riempire mi piace molto e un po' mi meraviglia. Non è sempre così, anzi. È il mio erogatore personale di autostima.
Niente, già solo i primi minuti sono di quelli che ti sciolgono. Si, lo so cosa state pensando... ebbene si: io, la lussuria fatta persona divento molle nelle sue mani, quando mi abbraccia, con il contatto caldo della pelle. Quei pochi secondi prima del bacio, quando le labbra morbide si sfiorano, ci si annusa a vicenda, quell'attimo in cui ci si infligge la pena dell'attesa per poi concedersi completamente.

"E chi se ne frega se è sesso o se è amore
Conosco la tua pelle tu conosci il mio odore
Che poi chi l'ha detto che è peggio un culo di un cuore"

Ecco qua: sono passati esattamente due minuti e mezzo e siamo già sciolti uno nell'altro. Mi bacia il collo e mi carezza dietro la nuca... Ma voi avete presente quell'accenno ti capogiro, di testa leggera, quando chiudi gli occhi e la bocca un po' sorride da sola? Eh, si, proprio così. Oh, spero che l'abbiate presente... sennò non sapete cosa vi perdete!
Una può dire "Vabbè questi stanno perdendo la testa, non sanno i danni che fa l'amore qua dentro". Ma quale amore conoscete? Bah! Ma fatemi il piacere! Dico io. E poi "La regola numero uno del sito se la sono scordata proprio". E invece no, belli, è tutto chiaro e limpido. Può sembrare una specie di innamoramento permanente, comprese le farfalle nello stomaco, che però - state tranquilli - non diventa quella commovente favola dell'esclusiva monogamia e del vissero felici e contenti. Siamo anime sensibili e tormentate. La strada della lussuria non l'abbiamo persa, ma quando siamo insieme è così. Non è meraviglioso?
"C'è fra di noi qualcosa che è meglio dell'amore, è una complicità." (Marguerite Yourcenar)
Allungo una mano e sento il cazzo duro. Sorrido, mi piace fare questo effetto sui maschi.

"Ma non confondere
L'amore e l'innamoramento
Che oramai non è più tempo
E senza perdere
Il senso dell'orientamento
Quando fuori tira vento"

Come bacia il porco romantico ve l'ho già detto in altri racconti. Quello che posso dire è che pure questa volta siamo andati avanti così per molto: baci, limoni, collo, le facce che si sfiorano e poi si annusano e poi dritti negli occhi e poi a occhi chiusi abbandonarsi l'uno a l'altra. E le mani, le braccia, il contatto dei corpi, ancora vestiti che lentamente diventano nudi, provando a spogliarsi senza interrompere il momento di passione sincera. Basta questo - guardandomi indietro - a farmi capire quanto cazzo sono brava a capire se c'è del buono in una persona, uno che avrei dovuto mandare a raccogliere le cicorie e che ora non ne faccio a meno. Fortunato lui, ma un po' anche io... ma non glielo diciamo che poi si monta la testa. Una delle poche belle persone che mi porterò nel cuore. Questo invece gliel'ho scritto. Forse lui ha anche pianto quando lo ha letto, ma non glielo chiedo. E voi non rompete il cazzo, è fatto così. Anzi, siamo fatti così. Solo che io ho anche da tenere in piedi il personaggio da troia delle troie, e mica dico a voi quando piango e quando mi sciolgo nelle braccia di chi decido io.
Chissà quanto tempo passa, ma ci spogliamo senza perdere il contatto tra di noi.
C'è Brunori che canta.
Sorseggiamo il gintonic, lui mi coccola e mi tiene stretta a lui: la sua pelle attaccata alla mia. Lui sente il mio respiro, io sento i suoi battiti. Abbiamo avuto settimane incasinate e abbiamo entrambi bisogno di regalarci un momento di serenità.
Lui:"Mi piace, vorrei non finisse mai questo momento".
Io:"Mi fai stare bene".
Mi fa colare un po' di gintonic su un capezzolo e poi lo lecca. Poi mi morde il collo. Il freddo insieme al morso sul collo hanno un effetto devastante sui miei già sensibilissimi capezzoli. Poi mi fa bere gintonic dalla sua bocca. Ci mettiamo faccia a faccia e ricambio, beviamo dalle rispettive bocche. Gli abbasso le mutande e inizio a fargli un pompino, lui in piedi e io seduta sul letto.

"Per due che come noi non si son persi mai
E che se guardi indietro non ci crederai
Perché ci vuole passione"

Le mani e le teste iniziano ad esplorare parti del corpo prima coperte. Le spalle, il seno, i capezzoli - ah, Dio mio che mi combina ai capezzoli - prima li sfiora con le dita da pianista che si ritrova, poi me ne stringe uno facendolo diventare durissimo e da lì in poi lo lecca e succhia delicatamente, dedicandomi il tempo, tutto il tempo che voglio.
Succhia senza interruzione appoggiandosi a me e stringendomi a lui con entrambe le braccia. Sento gocce, calde, scivolare lungo le mie cosce.
Mi carezza e bacia ovunque, fianchi, ascelle, collo, pancia, cosce fino ad avvicinarsi a quello che c'è lì in mezzo. Gli passo un po' di gintonic dalla mia bocca e gli dico "Ho voglia, mi piace, forse sto già bagnando il letto". Con una mano divina e infernale controlla... "Da dove sei saltata fuori tu?" mi dice. Rido.
E inizia a masturbarmi, mentre succhia un capezzolo e mi stringe forte a sé.
Divento una tenera cucciola di porca tra le sue braccia, gli dico che mi piace, voglio guidarlo per darmi più piacere, ma lo stronzo "No, faccio io" e con calma, mi fa penare. Mi piace. Gli bacio il collo, gli mordo le orecchie. Gli vengono i brividi e mi guarda con gli occhi lucidi: capirò dopo perché.
Vorrei che... vabbè, vorrei, vorrei, vorrei tante cose... ma alla fine è meglio prendere la vita per come ce l'abbiamo davanti oggi, adesso. Si, è meglio. Nonostante tutti i compromessi del cazzo, i casini da sistemare, gli incastri per avere questi meravigliosi ritagli di felicità che forse sono così belli perché sono rubati, fortemente desiderati. Attesi. Chissà.
Ma questo pensiero che mi passa per la testa lui lo vede, succede spesso. 'Sto stronzo è entrato anche lì. "Tranquilla, godiamoci questo momento come se fosse l'ultimo. Non ci facciamo disturbare, siamo qui insieme in questa stanza e tutto il mondo è lì fuori."
Mi viene in mente "La vita è adesso, nel vecchio albergo della terra..." che cantava uno.
Ma questo, dico io, da dove cazzo salta fuori. Lo bacio forte. Butto giù il nodo in gola. Lo abbraccio stretto stretto a me.
Da qui in poi siamo concentrati sui nostri corpi, sul darci piacere reciproco.
Lui disteso di fianco a me continua a accarezzarmi e masturbarmi, lentamente. Vorrei accelerare, ormai sono fradicia e vorrei un orgasmo ma lui... rallenta. Sguazza con le dita nella mia figa fradicia, che cola umori copiosamente. Cazzo! Voglio godere!
Gli prendo il cazzo in mano e inizio a segarlo, glielo stringo.
Con una lenta agonia mi porta al mio primo orgasmo, esplosivo, non solo vaginale e clitorideo, ma direi completo di stimolazione ai capezzoli e baci ovunque. Liberatorio.
Da qui in poi tutto quello che avevamo pensato di fare... vabbè, che ve lo dico a fare. Saltano i programmi e comanda l'istinto. È bellissimo così.
Non sappiamo se scoperemo, se giocheremo con i toys, se ci ritroveremo in una posizione strana a ridere: è tutto un divenire... di venire in venire ahahahah.
Comunque ci diciamo cose, pensieri, mentre inizia con quelle cazzo di mani ad avvicinarsi al punto di non ritorno: il mio sensibilissimo culo.
Prima mi carezza l'esterno, con delicatezza, per tastarne la morbidezza, la burrosità.
Io inizio ad ansimare sempre più forte, già so come mi ridurrà io mio culo: pulserà di desiderio per le prossime ore.
Mi infila due dita, solo un po', lì all'ingresso del culo... il delirio!!!
"Faccio piano, no più forte. Smetto? no, continuo, ma lentamente. Mi piacciono le tue labbra. Aspè che ho il pollice libero." In pratica mi suona come un pianoforte, armonia e melodia tutto insieme. E io canto, ehhhh se canto! ahahah mi sente in tutto il vicinato.
Quando inizio a godere di culo è un viaggio solo andata verso lo sfinimento. Non mi fermerei mai.

"Vuoi fare un bambino o lo faccio io?
Se ti fa piacere so farlo da Dio
Oppure vorresti che fossi tuo padre
Per stringerti al petto e cantarti le fiabe"

Non è un rude dominante, come potete immaginare. Le cose le chiede accompagnandomi dolcemente. Quello che mi sta facendo fare non è un pompino. Mi sta letteralmente entrando col cazzo in corpo dalla gola. Mi tiene la testa con amore, delicatamente me la guida in modo da poterlo guardare negli occhi e allo stesso tempo far scivolare il cazzo in gola, fino a non farmi respirare. È bellissimo, mi abbandono al suo volere. Poi col polpaccio mi spinge giù la testa: decide lui quando devo respirare. "Brava" mi dice. Lacrimo, sbavo e quando mi da fiato mi cola saliva dappertutto. Mi bacia.
"Sei bella". "Insomma" penso io, avrò gli occhi che lacrimano trucco sciolto e saliva dappertutto. Ma per lui sono bella anche così.
La passione per il 69 non tarda ad arrivare e il pompino da frontale diventa laterale e poi gli salgo addosso, mi appoggio distesa su di lui. "Mi piace sentire il corpo addosso, rilassato su di me" mi dice. È tutto a sua disposizione e io ho tra le mani il suo cazzo con cui ingozzarmi fino ai conati. Glielo scappello fino in fondo e gli succhio quella fragolona rossa mentre lo masturbo. Poi lo infilo in bocca, tutto, più profondamente possibile fino a finire col naso tra le palle.
Specifico che gli piace bere dalla sorgente e con calma mi posiziona proprio al centro della sua faccia, la sua lingua ora limona altre labbra e le mani fanno il resto giocando col mio culo. Mi spalanca la figa e la lecca, la succhia, ne aspira rumorosamente gli umori.
CIAFFFF! mi arrivano delle forti e goduriose sculacciate che amplificano gli orgasmi che si susseguono. Ho il culo caldo, me lo avrà fatto viola di schiaffi. Sento i suoi gorgoglii mentre avidamente si disseta, gli chiedo cosa mi sta facendo, sono stimolazioni sempre nuove, sensazioni continuamente diverse, orgasmi sempre più forti e non vedo cosa e come me li fa raggiungere. Sta usando un dildo, le due mani e la bocca: so che vengo continuamente ma non sto capendo cosa succede tra le mie gambe. Che porco! Dio mio che porco!
"Io non resisto fino al 28" mi dice.
"Nemmeno io, dobbiamo vederci prima" rispondo.
Ho bisogno di guardarlo. Smonto dal 69 e mi sdraio di fianco, appoggiandomi alla sua spalla. Ci guardiamo, abbiamo il fiatone, ridiamo, mi abbraccia forte e ci baciamo. Cazzo, tornerò a casa con le labbra a canotto! Si perchè quando dico baciamo non è "solo" baciamo: ci divoriamo. Morsi, succhiotti, una alternanza di leggerezza e decisione che fa battere forte il cuore.
Si si, proprio lui, 'sto stronzo timido porco e romantico fa battere il cuore, a me.
Siamo naso contro naso, occhi negli occhi. "Ti voglio bene". "Anche io".
Hey hey, calmi tutti. Noi sappiamo cosa significa quello che ci diciamo.
Nel frattempo gli tenevo il cazzo in mano e lo masturbavo. Gli dico: mettiti a novanta che ti lecco il culo e ti sego da sotto. Esegue. È la prima volta per lui. È estasiato! Gli lecco il culo prima dall'estero, dolcemente, poi con vigore infilo la lingua in culo e poi dopo la lingua infilo anche con un dito nel suo culo. Nel frattempo lo mungo da sotto. Gli piace molto! Da ricordare per le prossime volte.

A questo punto il 69 diventa al rovescio: io sotto e lui sopra. Mi spalanca le cosce e mi da una mangiata alla figa mentre da sopra mi scopa la gola. Inutile dire che altri miei orgasmi si susseguono. Godo! Urlo! Urlo troppo, cazzo. Ma mi fa sentire libera. Mi tira su le gambe e gli si spalanca davanti anche il mio culo. È la fine: perdo il ritegno. Col cazzo in faccia lo masturbo forte, glielo succhio e lo tiro a me per farmi scopare la gola dall'alto fino in fondo mentre lui mi devasta figa e culo, lecca tutto quello che gli passa lì vicino, caviglie, cosce, piedi. Ho un paio di orgasmi leggeri e uno, me lo fa desiderare di più, lo stronzo. Rallenta, mi coccola, mi allontana e avvicina al momento finale, finché finalmente mi succhia il clitoride mentre mi sditalina la figa e mi sguasta il culo... in pratica mi finisce con un orgasmo che gli inzuppa la faccia. Dalla barba gli colano miei umori gocciolanti.
Mi bacia. "Sai di sesso" gli dico.
Dopo degli orgasmi così intensi ho bisogno di rannicchiarmi un po', di una coccola, di riposare i muscoli addominali.
Poi mi accovaccio tra le sue gambe, lui semi seduto al centro del letto, gli prendo il cazzo e i testicoli a due mani e gli lecco e succhio tutto, avidamente. Voglio vederlo godere per me, ci guardiamo. Lui adora il contatto visivo, gli occhi che si travasano voglia di sesso a distanza.
È bellissimo. Lo masturbo con due mani, gli lecco, succhio, bacio il cazzo, lecco le palle mentre lo sego forte, finché non raggiunge l'orgasmo con una sborrata che mi prende in faccia e mi cola sul seno. Sborra sempre quantità. Gode forte e urla, non quanto me, ma sta imparando come si fa ahahah. Siamo fradici: inzuppati dei nostri umori.
Ci rilassiamo cinque minuti, poi una doccia veloce.

"E chi se ne frega di Jung o di Freud
Non siamo dei santi, dai, sbagliamo anche noi"

Stiamo bene davvero. Ci raccontiamo un po' di cose, della vita, anzi delle vite. Come ognuno di noi, chi più, chi meno, viviamo tante vite, tanti personaggi, uno sopra l'altro, giorno dopo giorno, compromesso dopo compromesso. Ci scambiamo il nostro lato dolce. Cazzo, quanto ne avevo bisogno e non lo sapevo. Mi abbraccia forte, ma forte da togliere il fiato, poi si incanta a guardarmi.
"Accarezzami. Ne ho bisogno più del sesso." mi chiede. Capirò il perché. Capirò tanti perché.
Comunque non passa molto tempo che siamo di nuovo eccitati. Inizio a carezzarlo, gli torna il cazzo duro, sorrido. Mi giro e gli lecco i piedi, gli faccio un pompino all'alluce mentre mi sculaccia.
"Cosa ti divido io?" mi chiede?
"Le chiappe!" gli rispondo ridendo.
"Brava la mia troia!"
Inutile dire che questa mia dedizione ai suoi piedi è ricambiata dandomi altri orgasmi di culo e di figa. Prima di ritrovarmi sfinita mi giro, lo fermo: è il momento della sorpresa. Lo bendo con il mio foulard, prendo un mio giochino vibrante e glielo lego al cazzo: inizia la mia missione. "Stasera anche tu torni piegato in due a casa!". Impazzisce per i giochini. Gli stritolo cazzo e testicoli, gli sfregolo il culo, gli vibra tutto. Anche le gambe e le mani.
Continuo con tutte le stimolazioni possibili, fino a sentirlo urlare, implorare, di continuare.
Gli faccio togliere il foulard, lo voglio guardare negli occhi quando viene.
Arriva il momento in cui mi riempie il seno di calda sborra colante. Rido.
Sono soddisfatta nel vederlo sfinito. Direi felice.
Doccia veloce.
Ah, a proposito: vi siete accorti, si? non abbiamo scopato, cioè, non scopato nel senso ginnico tradizionale del termine. Ma, par caso, voi siete tradizionalisti? Ma va là. Non vi crede nessuno! Le sensazioni, i brividi ...vabbè.

Ci smezziamo un ultimo gintonic.
La nostra parentesi felice sta per finire. Oggi avevamo solo quattro ore.
Mangiamo qualcosa, pizza, pasticcini. Due bicchieri di prosecco.
"Aspetta che rispondo a un messaggio urgente, poi ci iniziamo a preparare" gli dico.

"E a volte è anche bello
Trattarsi un po' male
Dormire di schiena
Per poi farsi abbracciare"

Ecco, in questo momento succede quello che fa la differenza tra sfinita e distrutta kappaò, come dico io.
Sono di spalle, nuda, seduta sul bordo del letto che ascolto e poi mando un vocale a una collega.
Sento il suo respiro avvicinarsi al mio orecchio, poi sento la sua lingua entrarci dentro, sì nel mio orecchio. Poi scende sul collo e, senza fare il minimo rumore, mi morde tra collo e spalla. La scossa di brividi mi fa cambiare tono di voce mentre mando il vocale, un sospiro trattenuto. Ma non lo fermo. È qui il bello tra di noi. Sa cosa fare, come farlo e quando è il momento.
Mentre sto terminando il vocale, capisce che sto salutando e mi strizza un capezzolo, il più sensibile, ora conosce qual'è dei due.
Il danno è fatto. Cazzo, di nuovo! Mi ritrovo riversa sul letto a farmi masturbare a gambe spalancate con lui sopra di me che mi lecca e bacia tutto, ma tutto tutto tutto!
Gli prendo il cazzo in mano, è di nuovo duro... rido. "Mi fai impazzire! La terza è lunga, vengo domattina. Non pensare a me e goditi il tuo momento. La tua parentesi felice." mi dice.
E così mi regala gli ultimi tre o quattro orgasmi. "Guardami negli occhi quando vieni!" mi dice. "Mi vuoi vedere morta? Dillo! Mi vuoi uccidere?!?!?" gli urlo in faccia mentre continuo a godere e urlare senza più nessun freno. L'ultimo orgasmo è stato davvero devastante, ho urlato come una svergognata. Si ferma. Mi risponde: "No, voglio vederti felice mentre mi guardi negli occhi e godi". Sono rimasta rannicchiata per qualche minuto dentro un suo forte abbraccio, sfinita, tremante, con le teste appoggiate una sull'altra. Lo stringo forte anche io. Ci guardiamo negli occhi, sono felice, poi di nuovo le teste l'una sull'altra. In silenzio. Sentiamo i nostri respiri. Sentiamo i nostri battiti.

Funziona così.
Volevate sapere che sta succedendo alla lussuria fatta persona?
Questo le sta succedendo. Questo è.
Ora ditemi voi, nei commenti, se non è meraviglioso.

Doccia finale, questa è definitiva.
Già ho sforato di mezz'ora l'orario di rientro a casa.
Ci baciamo.
"Dai fammi vestire." gli dico.
Mi prende la testa e mi guarda negli occhi.
"Occhio che mi fai cadere!" dico ridendo.
Si veste anche lui.

"È stato bellissimo"
"Si"
Ci baciamo.

"Mandami il tuo calendario del lavoro e troviamo un giorno. Io non resisto fino al 28" gli dico.

Mandami un messaggio quando arrivi.
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